Ozempic: Avvertimenti e opinioni di un Endocrinologo
Sei preoccupata per il tuo peso e cerchi un modo rapido per dimagrire? Potresti aver sentito parlare di Ozempic, un farmaco approvato per il trattamento del diabete di tipo 2, ma che alcune persone stanno utilizzando anche per perdere peso.
Nel panorama della gestione del peso, molte persone cercano soluzioni efficaci per raggiungere i loro obiettivi di dimagrimento. Tuttavia, è importante comprendere che non tutti i farmaci destinati al trattamento del diabete di tipo 2 sono adatti per l’uso nella perdita di peso per coloro che non soffrono di questa patologia. Un esempio di tale farmaco è Ozempic, noto anche come semaglutide. Come medico endocrinologo, è mio dovere sottolineare perché l’uso di Ozempic per scopi di dimagrimento in individui non diabetici può essere inappropriato e persino rischioso.
Meccanismo d’azione mirato al diabete di tipo 2
Ozempic, o semaglutide, è un agonista del recettore del peptide simile al glucagone-1 (GLP-1), un farmaco progettato principalmente per il trattamento del diabete di tipo 2. Questo significa che il suo meccanismo d’azione è specificamente mirato a regolare i livelli di glucosio nel sangue negli individui con questa patologia.
In che modo? Stimolando la produzione pancreatica di Insulina e riducendo la produzione di Glucagone.
Esattamente il contrario di ciò che si dovrebbe fare nei pazienti in sovrappeso o con obesità addominale che sono già iperinsulinemici.
Queste persone, infatti, devono seguire una dieta a basso indice glicemico per abbassare la produzione di insulina, aumentare l’apporto proteico per aumentare la produzione di glucagone, fare attività sportiva per abbassare la richiesta di insulina (i muscoli utilizzano il glucosio senza bisogno dell’azione dell’insulina) e, in alcuni casi, assumere farmaci che riducono la produzione di insulina.
Dunque, la semaglutide fa esattamente il contrario, stimola la produzione pancreatica di Insulina. Per questo, infatti, il farmaco è indicato ai diabetici, i quali hanno necessità di un maggior apporto di insulina per abbassare la glicemia. Il paziente iperinsulinemico, invece, ha valori normali di glicemia o, addirittura, può andare incontro a cali glicemici.
E allora? Perché Ozempic fa perdere peso?
Perché il farmaco agisce a livello centrale riducendo il senso di fame, agisce come un anoressizzante.
Dunque, l’Ozempic aiuta a mangiare di meno e, assumendo meno carboidrati si riduce la produzione di insulina che, però, viene stimolata dallo stesso farmaco. La perdita di peso, dunque, è frenata dalla stessa azione del farmaco. A questo punto, appare chiaro che il successo in termini di peso perso è direttamente proporzionale a quanto cibo in più si assumeva settimanalmente prima della terapia.
L’Ozempic fa perdere peso a chi davvero mangiava in eccesso.
Cosa succede agli iperinsulinemici una volta che sospendono la terapia?
Oppure agli iperinsulinemici che, nonostante la semaglutide non perdono sufficiente peso?
Nel primo caso, se non si fossero nel frattempo intraprese nuove modalità di stile di vita e alimentare, il peso ritorna.
Nel secondo caso, l’aumentata produzione di insulina stimolata dal farmaco, insieme alla già alta produzione per il meccanismo di insulino resistenza può portare ad un esaurimento della capacità produttiva delle cellule beta con conseguente ridotta produzione insulinica, iniziale perdita di peso e successiva comparsa di Diabete insulino dipendente (terapia insulinica a vita).
Si rischia di passare da grasso iperinsulinemico a grasso diabetico per difficile adeguamento della terapia con insulina e restrizione degli zuccheri per rischio di ipoglicemie.
Insomma, la questione è complessa. E, la semaglutide (Ozempic), rischia di essere una ulteriore e costosa scorciatoia per perdere peso in chi si ostina a non modificare il proprio stile di vita.
Da anni siamo a conoscenza che l’insulina è responsabile della produzione di fattori che favoriscono la crescita delle cellule e queste condizioni a loro volta possono stimolare lo sviluppo dei tumori. Dalla dieta “mima digiuno” di Valter Longo alle ricerche dell’istituto di farmacologia Mario Negri, dai lavori del dottor Berrino solo per restare in Italia, si va nella direzione di ridurre la produzione di insulina.
E le conseguenze a lungo termine dell’utilizzo della semaglutide (Ozempic), che aumenta la produzione di insulina, non sono note perché il farmaco è uscito da pochi anni e non ne era previsto l’utilizzo negli iperinsulinemici.
Esistono casi “border line” in cui è consigliabile prescrivere la somministrazione di semaglutide?
Nei pazienti in forte sovrappeso o obesi con glicata al limite alto, con dislipidemia e rischio cardiovascolare che non riescono a seguire un regime alimentare adeguato e sono impossibilitati a praticare attività sportiva.
Approcci più sicuri e appropriati per la perdita di peso
Come medico endocrinologo, incoraggio sempre i pazienti a cercare approcci sicuri e appropriati per la perdita di peso. Ci sono molte strategie valide, tra cui una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e, se necessario, la consulenza con un nutrizionista o un dietologo. Inoltre, esistono farmaci specificamente approvati per la gestione del peso in individui non diabetici, che possono essere prescritti da un medico in base alle esigenze e al profilo di salute del paziente. Allo stesso tempo, invito a valutare con attenzione la funzione della tiroide o dell’adeguatezza della terapia per ipotiroidismo (vedi articolo ipotiroidismo tiroide secca).
Conclusione
Ozempic è un farmaco destinato al trattamento del diabete di tipo 2 e non è appropriato per l’uso nella perdita di peso in persone non diabetiche. L’uso non autorizzato di questo farmaco può comportare rischi per la salute e non è supportato da evidenze cliniche adeguate. Vi consiglierei vivamente di consultare sempre un medico prima di intraprendere qualsiasi trattamento per la perdita di peso al fine di garantire la vostra sicurezza e l’efficacia del piano di gestione del peso ma, sono proprio molti medici endocrinologi i maggiori prescrittori di Ozempic.
Dunque … qui habet aures audiendi, audiat.