DIETA ORMONALE
La dieta ormonale si basa sulla tipologia ormonale del paziente attraverso la valutazione di alcuni ormoni come l’Insulina, l’FT3, l’Aldosterone, il Cortisolo e gli ormoni sessuali femminili e maschili. Il concetto fondamentale è che se non si tiene conto delle caratteristiche ormonali del paziente, si rischia di non avere successo nell’ottenere una significativa perdita di peso né, tantomeno, di mantenere un risultato ottenuto.
Facciamo degli esempi
- Seguo una dieta proteica e perdo poco peso = eventuale ipotiroidismo e/o iperaldosteronismo.
- Ho perso molto peso con una dieta proteica ma l’ho ripreso tutto = iperinsulinismo.
- Non ho mai avuto difficoltà a perdere peso ma da quando sono in menopausa mi risulta molto difficile = ipotiroidismo subclinico o post-tiroidite, cambiamenti della flora batterica intestinale da calo degli estrogeni.
- Dopo il parto non ho più perso peso = iperisulinemia e/o ipotiroidismo ipofisario o ipotiroidismo autoimmune.
- Ho subito un forte stress e da allora sono aumentata di peso = ipotiroidismo sub-clinico da ipercortisolismo.
- Aumento anche di due chili in un giorno = iperaldosteronismo e/o ipotiroidismo anche sub-clinico con forti note di intolleranze a latticini e glutine.
- Da quando assumo l’Eutirox non riesco a perdere peso = intolleranza al lattosio e/o dosaggio insufficiente e/o terapia non idonea (riduzione del fT3).
- Aumento di peso ma solo all’addome = iperinsulinemia.
- Da quando sono in menopausa mi è aumentato il grasso alle braccia = ipotiroidismo periferico.
- Ho utilizzato in passato amfetamine con importanti perdite di peso, ora sono più grassa di prima e mi risulta difficile perdere anche due chili = ipometabolismo per importante riduzione della massa magra.
- Sono aumentata di peso con l’allattamento = iperprolattinemia e ipotiroidismo.
- Da quando sono in menopausa soffro di insonnia e sono aumentata di dieci chili = sindrome post-menopausale con riduzione di melatonina e aumentato up-take serotoninergico.
Alla base dell’approccio endocrinologico in casi come quelli descritti c’è l’arte della medicina internistica: osservazione, anamnesi, diagnosi e terapia. Appare chiaro come riportare un equilibrio ormonale sia necessario per ottenere una perdita di peso importante e stabile e per raggiungere un benessere psico-fisico.
- Comprendere il Ruolo degli Ormoni
Nel corso della mia pratica come endocrinologo ho approfondito lo studio del ruolo centrale degli ormoni nel regolare varie funzioni del corpo umano, compreso il metabolismo, il sonno e l’umore. Vediamo alcune raccomandazioni per una dieta mirata per mantenere un buon equilibrio ormonale. - Alimenti per Equilibrare gli Ormoni
Numerose evidenze scientifiche suggeriscono la presenza nella dieta di alimenti ricchi di omega-3, come il pesce grasso (alici, sardine, sgombro, aguglia, merluzzo, aringa, salmone) i semi di lino e di chia, noci e alga wakame ma anche uova e yogurt greco, parmigiano e grana per supportare la produzione di ormoni cruciali per il sistema nervoso e il cervello. Sottolineiamo anche l’importanza di una dieta ricca di antiossidanti attraverso frutta e verdura per proteggere le ghiandole endocrine. - Evitare Alimenti Dannosi per gli Ormoni
Come endocrinologo, debbo mettere in risalto i rischi associati al consumo di zuccheri raffinati, grassi trans e alimenti altamente processati che possono compromettere la regolazione ormonale.
Considerazioni sulla dieta ormonale
Come specialista in endocrinologia e metabolismo, ritengo che adottare una dieta ormonale basata su consigli mirati possa rappresentare un passo significativo verso il raggiungimento di un equilibrio ormonale ottimale e, di conseguenza, una salute migliore.
Comprendere il Ruolo degli Ormoni
Gli ormoni sono veri e propri messaggeri biochimici che orchestrano funzioni complesse all’interno del nostro corpo. Questi regolatori molecolari influenzano una vasta gamma di funzioni vitali, tra cui il metabolismo, la crescita, la riproduzione e persino l’umore.
Il sistema endocrino, composto da ghiandole come la tiroide, le surrenali, le gonadi, il pancreas e l’ipofisi, coordina la produzione e la secrezione di ormoni per mantenere l’equilibrio dinamico necessario per la salute ottimale.
Ad esempio, gli ormoni tiroidei influenzano il metabolismo e il consumo energetico, mentre l’insulina regola il livello di zucchero nel sangue.
Comprendere il ruolo specifico di ciascun ormone e come essi interagiscono è cruciale per affrontare eventuali squilibri che possono manifestarsi attraverso sintomi come affaticamento, aumento di peso, disturbi del sonno e cambiamenti d’umore.
Nel contesto della dieta ormonale, l’obiettivo è modulare l’alimentazione per supportare la produzione e la regolazione di questi messaggeri biochimici, garantendo un ambiente interno che favorisca il benessere generale. Nella mia pratica, ho osservato che un approccio dietetico personalizzato può influenzare positivamente il sistema endocrino, favorendo un equilibrio ormonale ottimale e migliorando la qualità della vita dei miei pazienti
Adattare la Dieta alle Fasi della Vita
L’adattamento della dieta alle diverse fasi della vita è un aspetto essenziale nel promuovere l’equilibrio ormonale e la salute generale. Come endocrinologo, tengo conto delle variazioni ormonali naturali che si verificano in diverse età e fasi della vita dei pazienti.
Ecco come consiglio di adattare la dieta in modo specifico:
• Adolescenza:
Durante l’adolescenza, caratterizzata da un rapido sviluppo fisico e cambiamenti ormonali significativi, è essenziale garantire un adeguato apporto di nutrienti. Incentivo i giovani a concentrarsi su alimenti ricchi di calcio e vitamina D per la salute ossea, oltre a fonti di proteine magre per sostenere la crescita muscolare.
• Gravidanza e Allattamento:
Durante la gravidanza e l’allattamento, le esigenze nutrizionali aumentano notevolmente. Consiglio alle donne di concentrarsi su una dieta ricca di acidi grassi omega-3, ferro, acido folico e calcio. Includere alimenti come pesce, legumi, verdure a foglia verde e formaggi fermentati è fondamentale per sostenere la salute della madre e del bambino.
• Menopausa:
Durante la menopausa, le donne sperimentano cambiamenti ormonali significativi. La riduzione degli estrogeni comporta cambiamenti della flora batterica intestinale, aumento di deposizione di grasso all’addome, riduzione del metabolismo e cambiamenti nel gusto (si può avere più voglia-necessità di dolci). Non devono mancare nella dieta cibi che apportino calcio ma facendo attenzione al lattosio e al glutine che comportano diversi stadi di infiammazione intestinale e disbiosi. Consiglio formaggi come quelli stagionati e, dunque, senza lattosio, yogurt, legumi, semi oleosi, pesce azzurro e acque oligominerali.
• Età Adulta:
Nell’età adulta, sottolineo l’importanza di mantenere una dieta equilibrata per prevenire disturbi ormonali legati all’invecchiamento. Un adeguato apporto di antiossidanti attraverso frutta e verdura è cruciale per contrastare lo stress ossidativo, mentre proteine magre e carboidrati complessi contribuiscono a mantenere un peso corporeo sano.
• Esercizio Fisico e Dieta:
In tutte le fasi della vita, incoraggio i pazienti a integrare uno stile di vita attivo e regolare esercizio fisico. L’attività fisica moderata può contribuire a mantenere l’equilibrio ormonale e a migliorare la sensibilità insulinica.
Conclusione:
In conclusione, l’approccio alla dieta ormonale, esplorato attraverso la prospettiva di un endocrinologo, rappresenta un potente strumento per migliorare la salute generale e ottimizzare l’equilibrio ormonale. Gli ormoni svolgono un ruolo cruciale nel coordinare le molteplici funzioni del nostro corpo, e una dieta ben progettata può influenzare positivamente questo intricato sistema biochimico.
I consigli forniti riguardo agli alimenti specifici da includere nella dieta, l’importanza di evitare cibi dannosi e l’adattamento della dieta alle diverse fasi della vita sono fondamentali per preservare l’equilibrio ormonale e prevenire disturbi correlati.
Al fine di implementare con successo questi principi nella propria vita, ecco alcuni consigli pratici:
• Consapevolezza Alimentare:
Sviluppare una consapevolezza alimentare è il primo passo. Leggere le etichette alimentari, scegliere cibi integrali e limitare l’assunzione di zuccheri raffinati e grassi trans contribuisce a creare una base solida per una dieta ormonalmente equilibrata.
• Varietà e Bilancio:
Assicurarsi di includere una varietà di alimenti nella dieta, garantendo un equilibrio adeguato tra proteine, carboidrati complessi e grassi sani. Questo assicura un apporto nutrizionale completo e supporta la funzione ormonale ottimale.
• Consulenza Professionale:
Consultare regolarmente un professionista della salute, in particolare un biologo nutrizionista preparato ed aggiornato che possa fornire indicazioni personalizzate in base alle esigenze individuali e alle condizioni di salute specifiche.
• Attività Fisica Regolare:
Integrare l’esercizio fisico nella routine quotidiana contribuisce non solo al mantenimento del peso corporeo ma anche a una regolazione migliore degli ormoni, favorendo la sensibilità insulinica e migliorando la salute metabolica.
• Modifiche Graduali:
Implementare cambiamenti nella dieta in modo graduale e sostenibile è più probabile che porti a risultati duraturi. Piccoli aggiustamenti nel tempo consentono al corpo di adattarsi in modo più agevole.
• Mantenersi in forma con la Paleocena. E’ il modo con il quale io stesso riesco a recuperare le calorie accumulate dopo cene di svago, dopo i miei weekend a Napoli, durante e dopo le vacanze di Natale o dopo giornate di lavoro e cibo fuori casa.
Si tratta di abbinare un piatto proteico a della frutta. Niente altro. Ovviamente ai nostri pazienti indichiamo qualche abbinamento ma ognuno può cercarsi il proprio e variarlo per almeno 3 cene a settimana. Nello scorso mese di agosto (2024) ho potuto seguire questa dieta x 4 sere a settimana x 3 settimane ed ho raggiunto un peso forma che non mi ricordavo da più dall’estate del 2018.
Perché è efficace? Perché è proprio la cena il pasto più a rischio per aumentare di peso ed è la cena che per tutti noi è diventato il pasto principale. Non si aumenta di peso o si diventa obesi per quello che si mangia a colazione oppure a pranzo. Sono le calorie della cena che, nel breve periodo ci gonfiano e nel lungo periodo ci ingrassano.
La colazione falla da solo, il pranzo dividilo con un amico, la cena regalala al nemico!
Così recitava un antico detto di saggezza medica e popolare. In questo modo mangiavano i nostri nonni e bisnonni. In questo modo ancora si alimentano i centenari in salute.
La “Paleocena” (il termine si rifà alla dieta nel paleolitico prima che l’uomo, diventando contadino, allevatore e coltivatore, mettesse in tavola alimenti sconosciuti al nostro intestino) è un modo per non introdurre glutine, lattosio, nichel, solanacee e altre sostanze infiammanti. In questo modo, aiutiamo il nostro microbioma intestinale, ci depuriamo, ci sgonfiamo e perdiamo peso. Diventa poi un ottimo modo per mantenersi in forma.
ATTENZIONE!
Ricordate sempre che la dieta ormonale dovrebbe essere un complemento a uno stile di vita sano e non una soluzione unica. L’equilibrio ormonale ottimale è un processo continuo che richiede impegno e attenzione costante. Con questi consigli, potrete avviare un percorso verso una dieta ormonale ben equilibrata, promuovendo una salute duratura e il benessere generale.